La nostra storia
I nostri vigneti situati in zona Collio e Isonzo vengono coltivati rispettando il disciplinare dell’agricoltura biologica (l’azienda aderisce dal 1996 al regolamento CEE 2092/91 per l’agricoltura biologica ed è certificata da I.M.C. – Istituto Mediterraneo di Certificazione- organismo delegato dal Ministero delle Politiche Agricole).
Per quanto riguarda la gestione del suolo vengono utilizzati gli inerbimenti temporanei seguiti da sovesci, l’impiego di leguminose annuali autoriseminanti e se necessario fertilizzarlo ulteriormente viene utilizzato lo sterco di animali da stalla.
Il legame fra la famiglia Coceani e il mondo della viticoltura è iniziato oltre un secolo fa.
Alfonso, bisnonno degli attuali conduttori acquista i primi poderi “il Pizzul Bosc e il Gran Bosc” nei primi anni del Novecento e nel 1906 effettua la sua prima vendemmia. Passano gli anni e questi terreni con il loro carico di lavoro si tramandano di padre in figlio, vendemmia dopo vendemmia, fino al 1984.
Anno molto importante questo in quanto subentra in azienda Renzo, nipote del fondatore Alfonso, il quale si immerge con tutte le sue energie e decide di dare una nuova impronta all’azienda. Nel 1987 viene creata la prima etichetta e l’anno seguente viene effettuato il primo imbottigliamento.
Quattro anni più tardi viene inaugurata la nuova cantina e vengono sostituite tutte le attrezzature oramai superate. La cantina viene dotata di tutte le nuove tecnologie presenti sul mercato.
Ma Renzo non si sente appagato, nonostante il vino da lui prodotto sia di elevata qualità, sente il bisogno di ricreare il vino “puro e pulito” che il nonno Alfonso, tenendolo sulle ginocchia quando era un bambino gli faceva assaggiare.
Un vino liberato dalla chimica, creato nel rispetto della natura e dell’uomo. Un vino che facesse tornare indietro nel tempo, che esprimesse i sapori di una volta.
Per questo Renzo prende una decisione coraggiosa, passa all’agricoltura biologica, diventando di fatto uno dei pionieri in Italia del vino biologico.
Gli inizi non sono facili, il biologico in Italia è visto con sospetto, quasi con timore, le vendite di bottiglie crollano, ma Renzo ancora una volta non si da per vinto, e con gran caparbietà cerca nuovi mercati, soprattutto nel nord Europa già educato alla conoscenza del biologico e sempre più orientato all’acquisto ed al consumo di prodotti sani e naturali.
Nel 2004 subentrano in azienda i due figli di Renzo, Alessandra e Giulio, che anche grazie alla loro giovane età rinvigoriscono con una nuova linfa l’azienda anche grazie a una serie di idee innovative.
È da una di queste idee che avviene la svolta finale e più significativa nella ricerca del vino “puro e pulito”. Nel 2007 infatti esce sul mercato la nuova linea di vini totalmente privi di solfiti (e di qualsiasi altro fattore antinutrizionale o residuo di trattamento tecnologico).
I nostri prodotti
La vite coltivata con il metodo guyot viene lavorata interamente a mano (dalla fase di potatura alla vendemmia).
Per quanto riguarda i trattamenti vengono utilizzate tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente che prevedono l’utilizzo di prodotti di origine vegetale, organica e minerale (rame e piretro, prodotti naturali utilizzati già dagli antichi romani ) al posto di pesticidi o fertilizzanti di origine chimica. Per combattere gli insetti nocivi vengono utilizzati gli insetti utili o il bacillus turingensis oltre alla confusione sessuale.
Per quanto riguarda la vite si cerca di stressarla il meno possibile. Durante la fase di maturazione dell’uva avviene la selezione. Vengono lasciati sulla vite a maturare esclusivamente i grappoli migliori (solitamente mai più di 5 grappoli per vite) in modo tale da garantire un certo livello di qualità.
Ad altezza grappoli inoltre vengono eliminate le foglie (sempre manualmente) per permettere all’uva di respirare meglio e ricevere più sole e calore.
L’uva in questo modo matura prima e meglio.
Finita la maturazione si passa alla raccolta, che viene rigorosamente effettuata a mano selezionando le uve.
Arrivate in cantina le uve bianche vengono pressate delicatamente grazie ad una pressa a polmone Willmes. Il mosto così ottenuto viene fatto fermentare spontaneamente, alla temperatura di 18° gradi , e qui vi rimane fino all’imbottigliamento che avviene nel mese di agosto.
Il mosto delle uve rosse tolti i raspi viene fatto fermentare assieme alle bucce per circa 14 giorni dopo di che viene separato dalle bucce e messo in botte inox dove completerà la fermentazione e lì resterà fino all’imbottigliamento.
La nostra azienda: